Il Corriere della Sera
Guelfo Civinini
Il più lungo volo dei dirigibili
15 aprile 1912- Anno 37- Num 105, pp 1
L’articolo occupa due colonne al centro della prima pagina e tratta dell’aspetto più moderno della guerra: la guerra aerea. Civinini, inviato speciale a Tripoli, dove sono di stanza i due dirigibili P2 e P3, inizia il racconto dalla partenza mattutina dei dirigibili "dalla loro maestosa alcova", in direzione ovest. Quando, alle due, le aeronavi non sono ancora tornate Civinini e tutto"il plotone montato dei corrispondenti" corre " al galoppo all’hangar" dove però trova solo gli ufficiali addetti all’hangar e i soldati "ormeggiatori". Alle tre finalmente viene avvistato il P2 e un’ora dopo il P3. Il resto dell’articolo contiene il racconto fatto dagli equipaggi del "magnifico raid compiuto e il risultato della ricognizione" su Zuara e su Regdalin, trovate quasi deserte, abitate solo da pastori e contadini, e dell’avvistamento degli accampamenti italiani di Sidi-Said ( "l’entusiasmo destato dall’inattesa apparizione è facile ad immaginare. Tutta quella folla minuscola correva e si agitava come presa da un delirio; le grida non si sentivano, vinte dal palpito rumoroso dei motori e delle eliche, ma si indovinavano"). Poi, il racconto quasi epico del rifornimento sul mare: "Con una manovra nuova, bella, solenne, le aeronavi si sono abbassate, sono discese a fianco delle sorelle del mare ferme a due chilometri dalla costa, hanno com’esse gettate le ancore e le aeree navicelle hanno tuffato nell’onda salsa le loro carene. Dalle tolde della Carlo Alberto, della Città di Siracusa e della Città di Catania un lungo frenetico applauso si è levato; poi mentre i megafoni incrociavano i loro dialoghi rapidi e rigidi, delle lancie a vapore si sono staccate dai bordi e sono accorse recando latte di benzina e tubi di idrogeno".